Metodologia della Ricostruzione Tessile

Ho pensato che il modo migliore di iniziare questo Blog sia descrivere quali siano le caratteristiche fondamentali del mio approccio ed i concetti fondamentali alla base delle mie ricostruzioni.
Prima di tutto dobbiamo tenere a mente una cosa fondamentale: il terreno, in Europa continentale, non ha quasi mai caratteristiche tali da permettere la conservazione del materiale tessile. Tutto quello che “ci viene lasciato” sono frammenti di pochi centimetri, conservatisi per mineralizzazione a contatto con elementi metallici del corredo quali fibbie, decorazioni applicate alla cintura e così via. In assenza di un singolo reperto da riprodurre nella sua totalità. I’approccio ricostruttivo passa quindi anche per una fase che io chiamo “unire i puntini”, come nel gioco di enigmistica, e che consiste nell’allargare il raggio di ricerca confrontando i dati archeologici in nostro possesso con fonti scritte ed iconografiche coeve e compatibili e con reperti più integri proveniente da altre zone geografiche.
Nel farlo è essenziale tenere presente che il nostro scopo è ottenere un prodotto verosimile, il più possibile attinente alle informazioni che abbiamo, evitando scelte fantasiose o dettate dal gusto personale, senza scorciatoie e mantenendo il più possibile un atteggiamento di onestà intellettuale.
Dobbiamo inoltre tenere presente che si tratta di un lavoro di congettura e che le nostre deduzioni possono essere quotidianamente smentite dalla pubblicazione di un nuovo studio o dal ritrovamento di un nuovo reperto.
Una volta identificate e selezionate le fonti utili a definire il progetto si passa alla realizzazione materiale che va portata avanti con lo stesso rigore e la stessa forma mentis: è necessario scegliere un tessuto compatibile per trama e tipologia di fibra a quello dei reperti di riferimento, strutturare il modello in modo che le proporzioni rispettino le fonti iconografiche ed utilizzare per la sua costruzione tecniche e materiali coerenti con l’epoca di riferimento.
I capi da me riprodotti e che compariranno in questo blog sono pertanto cuciti interamente a mano, utilizzando filo di lino o di lana e tecniche compatibili con l’epoca di riferimento. Sono inoltre tinti con pigmenti naturali e rifiniti con applicazioni che, quando presenti, sono state progettate e tessute a mano.

Questo, naturalmente, non le rende riproduzioni perfette: la ricostruzione tessile è una materia in continuo mutamento. Tutto ciò che possiamo fare è scegliere una direzione e seguirla cercando di avvicinarci quanto più possibile ad un originale irragiungibile.

Nini

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I think that perhaps the best way to open this Blog is to describe the basic charateristics of my reconstructions.

First of all, we need to bear in mind something essential: the ground, in continental Europe, seldom preserves textile material.
All that is left for us are small fragments, preserved by being in contact with iron components of the grave goods such as belt buckle or ornaments.
Since there isn’t a single finding to be reproducted, the reconstruction approach goes trough a phase I call “joining the dots” (like in a puzzle), consisting in widening the research radius and compare our archaeological data with written sources, coeval iconography and other better preserved findings from the same area and century.

While doing so, it’s important to bear in mind that our goal it’s to obtain a plausible product, as faithful as possibile to the information we have, avoiding choices that are too creative or influenced by our personal taste, without taking shortcuts and keeping an attitude as intellectually honest as possibile.
We also need to remember that it’s always a conjectural job and that our deductions might be proved wrong everyday by a new studies or new fragments.

Once the sources are identified and selected it’s time for the actual garment production, which needs to be done with the same strictness and mind frame: it is necessary to pick a fabric compatible in pattern and fiber with the one in the finding, shape the garment structure so the proportions match the iconographies ad sew it with techniques and materials consistent with the century.
Each garment I made and I will describe in this blog are therefore entirely hand sewn with linen or wool thread and consistent sewing techniques. They are plant dyed and with hand woven decorations.

This, of course, doesen’t mean they are perfect reproductions: textile reconstruction is subject to constant mutation. All we can do is to pick a direction and follow it, each step taking us nearer to an unattainable original.

Nini

 

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